Oggi mi è arrivata in dono una sessione sulla vergogna del proprio corpo con una donna davvero preziosa.
L’ho ascoltata mortificarsi, castigarsi,umiliarsi,paragonarsi, farsi piccola, affliggersi colpe per un’ora.
Lo faceva tutto di sé, anche e soprattutto il corpo.
Quando l’ho fermata e gliel’ho fatto notare ho avuto un rilascio di tremore, come se il mio corpo non potesse più tenere.
Il suo invece niente, completamente annientato in questa “abitudine” incarnata.
Ci è voluto tempo perché anche lei lo vedesse.
Quando ha visto è diventata finalmente rossa in viso e ha iniziato a sudare.
In breve tempo si è tolta gli strati che portava addosso.
I vestiti sono stati una metafora degli strati di merda che le toglievano il fiato.
Ci siamo messi nude una di fronte all’altra.
Il corpo di questa donna porta dentro di sé secoli di abuso.
Ho avuto la sensazione che portasse dentro di sé una voce strozzata che non aveva destinatario ne destinazione.
Siamo andate nello spazio del Non Tempo, nella densità dell’inspiegabile, nella Verità dell’inconoscibile.
Non c’è niente da dire, eppure è così chiaro che sta succedendo un miracolo.
Le grida di una donna che si libera da oppressione sono un canto di sirena.
Il parto di una donna che si dà alla luce ha la potenza dell’acqua di sorgente, del fuoco di vulcano, del tuono del cielo.
Io non so più chi sono.
Anche io mi libero della vecchia me stessa.
Mettersi al servizio è affidarsi al Grande Spirito e dire SI al suo mistero.
Quando sai già cosa fare, non ci sei più.
Abbiamo pianto e riso insieme.
Poi mi chiede …. cos’è successo?
L’abbraccio e rimango in quel silenzio che tutto dice: non lo so e ci sono cose che solo l’anima può capire.

🙏 Fede

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